“Il piacere profondo, ineffabile che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorticato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l’agitarsi furioso dell’aria, e poi capire che non si può fare nient’altro, l’erba secca, rasente al suolo freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce e si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora se non piangere?”
José Saramago – Quaderni di Lanzarote
Lanzarote, oltre ad essere l’isola più naturalistica e selvaggia delle Canarie, con i suoi spazi vulcanici e parchi naturali, è anche un’isola ricca di cultura e soprattutto di storia artistica. Infatti, chiunque si reca a Lanzarote, nota fin da subito che l’impronta dell’artista César Manrique è stato uno degli esponenti maggiori della voce artistica delle Canarie e ha lasciato un segno indelebile su quest’isola fatta di lava e acque color azzurro cielo. Manrique teneva moltissimo alla conservazione e preservazione dell’isola di Lanzarote tanto che fu anche promotore di alcune idee architettoniche che tutt’ora regolano lo sviluppo urbanistico dell’isola, come ad esempio la volontà di vietare edifici superiori ai due piani di altezza. Inoltre, cercando sempre di seguire uno spirito artistico-edilizio che si inserisse perfettamente in un contesto naturalistico e creasse sinergia tra quello che viene costruito dall’uomo e ciò che è invece creato dalla natura, Manrique progettò luoghi suggestivi come il Jardin de Cactus, il Mirador del Rio, Jameso de Agua e molto altro.