Creta è stata una vera e propria scoperta. Le due settimane trascorse sull’isola ci hanno permesso di conoscere a fondo tutta l’isola che ricordiamo essere la quinta per dimensione di tutto il mediterraneo con i suoi trecento chilometri di lunghezza. Se l’attraverso da nord a sud comporta poco oltre l’ora di macchina, percorrerla da est a ovest è cosa impossibile in giornata. Oltre al bellissimo mare e alle spiagge di sabbia finissima, l’isola è un tripudio di arte e civiltà greca, di tradizioni rimaste intatte, di spiagge incantevoli, di valli e montagne che aprono scenari di inaspettata bellezza.
Qui, i caldi profumi egiziani e turchi si mescolano ai predominanti influssi greci. D’altronde Creta è l’origine stessa della cultura occidentale avendo ospitato nel corso dei secoli tante civiltà diverse. A iniziare da quella minoica che ha lasciato un’eredità importante e preziosa come il palazzo di Cnosso, nelle cui prigioni si dice fosse stato rinchiuso il Minotauro. Si tratta di uno dei siti archeologici più affascinanti del mondo con affreschi e architetture epici anche se purtroppo in parte rifatto.
Terra di Minosse, Creta nei secoli ha subito le più svariate influenze: dei romani, dei turchi e dei veneziani. Proprio di quest’ultimi rimangono tantissime tracce visibili a Chana, conosciuta come la “Venezia cretese”, l’animatissima Agios Nikolaos, e ancora Sitia che presenta un mix originalissimo tra palazzi di foggia veneta.